SAN GIMIGNANO

SAN GIMIGNANO

San Gimignano sorge su un luogo abitato sicuramente dagli etruschi, almeno dal III secolo a.C. Il colle era stato scelto per questioni strategiche che consentivano il controllo sull'alta Val d'Elsa. Durante il medioevo era una delle città piu prosperose del nord italia grazie al fatto che era situata sulla via Francigena, una meta spesso percorsa da grandi masse di pellegrini in viaggio per Roma. Questo periodo di benessere finì nel 1351, a causa di numerose lotte interne e soprattutto della peste del 1348 che stremò la città e la obbligò a consegnarsi spontaneamente a Firenze, rinunciando alla propria autonomia ed a un ruolo politico nello scacchiere toscano. Risale a quell'anno la Rocca di Montestaffoli, mentre nel 1358 vennero rinforzate le mura. Nonostante il declino economico e politico, il XIV e XV secolo furono importanti dal punto di vista artistico, grazie alla presenza in città di numerosi maestri, senesi o più spesso fiorentini, chiamati soprattutto dagli ordini religiosi ad abbellire i propri possedimenti. Uno dei più importanti artisti che vi lavorò fu Piero del Pollaiolo. Il declino e la marginalità della città nei secoli successivi furono le condizioni che permisero la straordinaria cristallizzazione del suo aspetto medievale. Alla fine del XIX secolo si cominciò a riscoprire la particolarità e la bellezza della cittadina, che venne sottoposta integralmente a vincolo monumentale nel 1929. Nel 1990 è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio culturale dell'Umanità. Durante la seconda guerra mondiale, il paese fu bombardato per dieci giorni dagli Americani; sulla Torre Grossa andò distrutta la campana (una nuova fu donata dopo la guerra dal popolo dell'Unione Sovietica);

LE TORRI

Da qualunque luogo si arrivi, San Gimignano svetta sulla collina, alta 334 metri, con le sue numerose torri. Ancor oggi se ne contano tredici. Si dice che nel Trecento ve ne fossero settantadue, almeno una per ogni famiglia benestante, che potevano così mostrare, attraverso la costruzione di una torre, il proprio potere economico. La Torre Grossa è la torre più alta di San Gimignano (da cui il nome) e si trova in piazza del Duomo, accanto al palazzo nuovo del Podestà.

DUOMO-COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA

Divisa in tre navate, la Collegiata di Santa Maria Assunta conserva sulle pareti alcuni capolavori. Sulla parte superiore della controfacciata c’è il Martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli mentre nella parte centrale lo straordinario Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo. Lungo la parete di destra si trovano le Storie del Nuovo Testamento, degli allievi di Simone Martini, e sulla sinistra Storie del Vecchio Testamento di Bartolo di Fredi. Il transetto nasconde altri due tesori: il Crocifisso ligneo policromo del 1200 e la Cappella di Santa Fina.

PIAZZA DELLA CISTERNA

La piazza prende il nome dalla sottostante cisterna per l'acqua del 1287, sormontata da una monumentale vera di pozzo in travertino su piedistallo ottagonale posta in posizione leggermente decentrata. La piazza ha una forma triangolare con una lieve pendenza naturale ed è collegata alla vicina piazza del Duomo da un passaggio aperto. La pavimentazione è ammattonata a spina di pesce e sui lati si dispone una straordinaria cortina di case nobiliari e torri medievali. Se la piazza del Duomo ambivalente sia come centro religioso che politico, la piazza della Cisterna era destinata al mercato ed a palcoscenico per feste e tornei.

PALAZZO DEL POPOLO

Palazzo comunale o Palazzo nuovo del Podestà(1288): ospitava anticamente il podestà, attualmente ospita il museo civico e la pinacoteca, contenente capolavori di artisti quali Pinturicchio, Benozzo Gozzoli, Filippino Lippi, Domenico di Michelino, Pier Francesco Fiorentino, ecc. Inoltre, sempre all'interno del Palazzo Comunale, è possibile visitare la sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi ed accedere alla Torre Grossa, alta 54 m e risalente al 1311.

CAMERA DEL PODESTA'

La cosiddetta Camera del Podestà è affrescata dagli Esiti positivi e negativi dell'iniziazione amorosa di un giovane, curiosa opera di Memmo di Filippuccio databile ai primi anni del Trecento e da affreschi con scene di caccia e tornei di Azzo di Masetto (circa 1290). Alle pareti si trovano una Madonna con Bambino su tavola e un analogo soggetto affrescato da Pier Francesco Fiorentino; una terza Madonna con Bambino è opera di Neri di Bicci.

SALA DI DANTE

La sala deve il suo nome al breve soggiorno del grande poeta del 1300: qui in veste di ambasciatore della Repubblica fiorentina egli perorò davanti al podestà e al consiglio generale la causa di una lega guelfa Toscana. La sala è decorata dalla grandiosa Maestà di Lippo Memmi (firmata e datata 1317) , ispirata a quella dipinta dal cognato Simone Martini nel Palazzo Pubblico di Siena. Come nell'affresco senese Maria è assisa in trono circondata da uno stuolo di santi e angeli: in adorazione si scorge anche la figura dell'allora podestà Nello di Mino de' Tolomei.


immagine presa da google

Questa pagina è una rielaborazione dei lavori degli studenti



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