STORIAMonteriggioni è un comune italiano di 9.035 abitanti della provincia di Siena. Fa parte della cosiddetta Montagnola Senese. Fu costruito dai senesi agli inizi del 1200 come estremo baluardo di frontiera contro la nemica Firenze, e riuscì a garantire per secoli l'indipendenza della Repubblica di Siena. Ancora oggi il castello appare imponente e maestoso come una corona, per via delle mura costellate da 14 torri, ricordate anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia: |
Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219 su un terreno dove era presente un'antica fattoria longobarda. La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, e di controllo sulle valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. L'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa. Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina.
Dopo l'edificazione del castello i fiorentini e i senesi si batterono per il suo possesso nel 1244 e nel 1254. Nel 1269, dopo la battaglia di Colle (ricordata da Dante nel XIII canto del Purgatorio), i senesi sconfitti si rifugiarono a Monteriggioni, assediato, ma invano, dai fiorentini. In seguito alla peste del 1348 - 1349 i senesi decisero di far risiedere a Monteriggioni un capitano con alcuni fanti per proteggere la popolazione dai malfattori che imperversavano nella zona. Nel 1383 un gruppo di esuli senesi si impadronirono del Castello con l'inganno, ma si arresero poco dopo.
Nel 1526 i fiorentini assediarono Monteriggioni con 2000 fanti e 500 cavalieri, bombardando le mura con l'artiglieria. Il Castello di Monteriggioni però resistette e, il 25 luglio di quello stesso anno, nella battaglia di Camollia, i senesi sconfissero l'esercito pontificio, alleato dei fiorentini, che interruppero immediatamente l'assedio. Il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto a tradimento, dal capitano Bernardino Zeti al Marchese di Marignano che nel 1555 sconfisse definitivamente la Repubblica di Siena. Questo episodio è considerato dagli storici come l'evento che segna il termine dell'epoca comunale in Italia. Cosimo I dei Medici impose la sua signoria sul territorio e gli abitanti di Monteriggioni vennero portati schiavi a Firenze. Nel 1704 gli Accarigi passarono il vitalizio alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti.
Nel passato l'economia di Monteriggioni era a carattere prevalentemente agricolo e pastorale. Prosperavano infatti coltivazioni di viti ed olivi alternate a zone boschive che erano in grado di offrire il nutrimento necessario all'allevamento di bovini e suini, oltre al legname ed al carbone. Attualmente del settore agricolo rimangono solamente la coltivazione di cereali e dell'uva, mentre si è avuto uno sviluppo in senso industriale nel settore enologico, chimico, alimentare, della lavorazione del ferro e dell'arredamento. Sono presenti anche aziende artigiane che producono ceramiche, lavori in legno, in marmo ed in granito. Inoltre, la località è rinomata per l'arte del ricamo e del merletto. All'interno del borgo, inoltre, operano molte rivendite di vino Chianti e negozi di artigianato e antiquariato.
Negli ultimi anni Monteriggioni ha assunto maggiore rilevanza turistica grazie la suo inserimento all'interno del percorso della Via Francigena nella 32esima tappa rendendola quindi parte degli Itinerari Culturali del luogo. Si tratta di un percorso a piedi che parte da Piazza Roma di Monteriggioni e arriva a Piazza del Campo di Siena, per un percorso di 20,6 km . Per questa sua rilevanza nell'ambito della Via Francigena è stato inserito all'interno di un progetto di ricostruzione territoriale del paesaggio medioevale.
SIMBOLILo stemma del Comune rappresentato, su fondo rosso, da tre torri merlate alla guelfa, la centrale aperta di nero, unite da mura racchiudenti due altre torri, la destra torricellata di un pezzo e finestrata di nero, l'altra sormontata da una guardiola merlata, nel centro una chiesa, il tutto al naturale e fondato su una campagna di verde. |
immagine presa da wikipedia |
Nel territorio di Monteriggioni si trovano numerosi centri di importanza storico-artistica; da ricordare:
Nella pianura ai piedi di Monteriggioni, lungo il percorso attrezzato della via Francigena, sorge isolata una strana torre. La sua storia inizia molto temo fa, quando la pianura era occupata da una palude che separava Monteriggioni da Abbadia a Isola. Tra Siena e Volterra non correva buon sangue, e quando i monaci cominciarono a scavare una galleria per far defluire le acque e bonificare la pianura, i senesi li ostacolavano perché la palude era una protezione contro gli eserciti nemici. La questione andò avanti a lungo, finché nel 1246 fecero un accordo: i monaci di ultimarono la galleria, ed i senesi conservarono l'area a ridosso del castello. La vecchia torre si trova proprio sopra la galleria, e difendeva l'ingresso che serviva da sfiatatoio, da controllo del livello delle acque e da accesso per la manutenzione.
Nella progettazione del Castello di Monteriggioni si cercò di limitare al massimo le porte, punti deboli per eccellenza. Per questo le porte sono due: la principale a levante, verso Siena, detta Porta Romea o Franca, dalla quale si entra dopo aver parcheggiato l'automobile; l'altra a ponente, che guarda verso Firenze, diametralmente opposta alla prima, detta Porta S. Giovanni o Fiorentina, dalla quale parte una strada sterrata. Entrambe conservano i segni dei cardini e delle buche usate per le stanghe di chiusura.
Questa pagina è una rielaborazione dei lavori degli studenti
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