CHIUSDINO

LE ORIGINI

Chiusdino è un comune in provincia di Siena. Le sue origini risalgono alla dominazione longobarda dalla quale deriva anche il nome (clusdinum/clusa) che indica la sua posizione strategica e fortificata. Vicino a Chiusdino venne costruita tra il 1212 e il 1288 l'abbazia cistercense di San Galgano con la cappella annessa nota come "La Rotonda":

L'ABBAZIA DI SAN GALGANO

L’abbazia di San Galgano è un'abbazia cistercense, situata ad una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino. La sua costruzione durò dal 1218 fino al 1268, quando venne ufficialmente consacrata dal Vescovo di Volterra Alberto Solari. La chiesa rispetta perfettamente i canoni della abbazie cistercensi che prevedevano norme precise per quanto riguarda la localizzazione, lo sviluppo planimetrico e lo schema distributivo degli edifici: le abbazie dovevano sorgere lungo le più importanti vie di comunicazione (in questo caso la via Maremmana)e poste vicino a fiumi (qui la Merse) per poterne sfruttare la forza idraulica.

LA FACCIATA

Per tutta l'altezza delle navate laterali, vi sono aperture realizzate con monofore strombate con arco a tutto sesto mentre nella parte superiore, corrispondenti alle pareti della navata centrale, sono presenti delle grandi bifore, tranne che nelle due ultime campate vicino al transetto, dove le bifore sono sostituite da monofore ad arco a tutto sesto sovrastate da un oculo; tutte le colonnette di divisione delle bifore sono andate perdute, ad eccezione di una finestra posta sul fianco destro.

  • Nella parte inferiore della facciata vi sono quattro semicolonne addossate a lesene che avevano il compito di sostenere un portico, peraltro mai realizzato;
  • l'ingresso all'aula liturgica è affidato a tre portali con arco a tutto sesto ed estradosso a sesto acuto, oggi chiusi da inferriate.
  • Il portale maggiore è decorato con un fregio in cui sono scolpite delle figure fitomorfe a foglie di acanto.
  • Nella parte superiore della facciata, forse rimasta incompiuta, sono collocate due finestre a sesto acuto; la parte terminale è stata reintegrata all'inizio del XX secolo con laterizi.

L'INTERNO

La chiesa ha una pianta a croce latina di 69 metri di lunghezza per 21 di larghezza ed è conclusa con un ampio transetto. Lo spazio interno è diviso longitudinalmente in tre navate di 16 campate di pilastri cruciformi. Il transetto è suddiviso in tre navate, con quella orientale trasformata in quattro cappelle rettangolari poste due a due laterali a quella maggiore, la quale presenta una semplice abside rettangolare. Sia le cappelle che le campate minori del transetto mostrano ancora l'originaria copertura con volte a crociera poggianti su costoloni. Il transetto è suddiviso in tre navate dove sia le cappelle che le campate minori del transetto mostrano ancora l'originaria copertura con volte a crociera poggianti su costoloni.


Autore:Thudufushi. Immagine presa da wikipedia

L'ABSIDE

L'abside si presenta racchiusa tra due contrafforti e mostra due ordini di aperture di tre monofore ad arco a sesto acuto; in alto è conclusa da un grande oculo sopra il quale ve ne è uno più piccolo; entrambe le cornici di questi oculi sono riccamente decorate. Nella parte sinistra dell'abside si trovano una porta e una monofora. Questo è quanto rimane del campanile crollato nel 1786. Va detto che nelle abbazie cistercensi la presenza della torre campanaria era un fatto assolutamente eccezionale. Sulla fiancata destra si sviluppava il chiostro, attorno al quale ruotava tutta la vita dell'abbazia. Il chiostro risultava completamente distrutto già nel XVIII secolo, ma restaurato negli anni 20 con i materiali original

ALTRE STANZE

Nella sala capitolare si riunivano i monaci per deliberare gli atti che riguardavano il governo della comunità. Si tratta di un ambiente molto vasto, diviso in sei campate da colonne abbastanza basse che sorreggono altrettante volte a crociera. Traeva l'illuminazione da due grandi bifore con colonne binate aperte sul chiostro e da tre piccole monofore con arco a tutto sesto poste sulla parete di fondo.
Dalla sala capitolare si accede ad un ambiente che è stato identificato come il parlatorio. All'estremità meridionale del piano terreno si trovava lo scriptorium, dove i monaci copiavano i manoscritti. È un ambiente molto vasto, diviso in due navate da cinque pilastri cruciformi che sorreggono delle volte a crociera con decorazioni a girali. Al piano superiore si trovava il dormitorio dei monaci, suddiviso in celle, e una cappella.


L'EREMO DI MONTESIEPI

LA LEGGENDA

Galgano era un giovane cavaliere, nato nel 1147 a pochi chilometri da Siena. La leggenda narra che una notte apparve a Galgano l'Arcangelo Michele che lo guidava, attraverso uno stretto ed impervio sentiero, fino alla collina di Montesiepi, dove fu infine accolto dai dodici Apostoli di fronte ad un tempio di forma rotonda.
Galgano interpretò questa visione come un segno del volere divino; qualche tempo dopo, infatti, avrebbe fatto di quel luogo isolato la sede della sua nuova e definitiva dimora da eremita: recatosi sulla collina di Montesiepi, abbandonò la veste di cavaliere e infisse nel 1180 la sua spada in una roccia, in modo da farne una croce. Quella spada è ancora lì, da più di ottocento anni, come simbolo di una incorruttibile conversione.
Oltre allo stupore e alla suggestione che essa infonde, c'è un altro aspetto forse ancor più attraente da cogliere in quella straordinaria reliquia: la possibilità che il mito della 'spada nella roccia', famoso per essere legato alla saga bretone di Re Artù, sia nato in realtà proprio in Toscana, da qui esportato in Francia e poi innestato nel ciclo arturiano.

L'ESTERNO

La cappella di San Galgano o eremo di Montesiepi è una cappella cattolica che si trova in località Montesiepi a Chiusdino, in provincia di Siena. Vi è conservata la spada che, secondo la tradizione, Galgano Guidotti avrebbe infisso nella roccia in segno di rinuncia alla vita mondana. Fu costruita sul luogo dove il nobile cavaliere Galgano Guidotti si ritirò e visse da eremita fino alla morte, nel 1181. Nel XIV secolo la cappella venne ingrandita tramite la realizzazione dell'atrio e della cappella laterale. Nello stesso periodo venne aggiunta anche la parte superiore esterna del tamburo e il campanile a vela formato da due monofore sovrapposte.

L'esterno della cappella presenta una singolare forma cilindrica. Nella parte superiore si può notare un paramento murario bicromo a fasce bianche (travertino) e rosse (mattoni), motivo che si ritrova anche nelle cornici delle monofore e nel pronao. Al di sopra di questo è collocato uno stemma mediceo e al culmine della facciata si trova un cornicione decorato con sculture antropomorfe (3 teste umane), zoomorfe (una testa bovina) e fitomorfi (una foglia).


Autore:Quinok. Immagine presa da wikipedia

LA CAPPELLA INTERNA

La cappella è a pianta rettangolare ed è coperta con una volta a crociera; tale cappella è stata realizzata all'inizio del Trecento e affrescata tra il 1334 da Ambrogio Lorenzetti. Alla parete di fondo si trova raffigurata la Maestà maestosa. In tale raffigurazione si vede in basso Eva sulle cui spalle si trova una pelle di capra (a simboleggiare la lussuria) mentre con una mano sorregge un fico (simbolo del peccato) e con l'altra mostra un cartiglio dove viene spiegata la morale della scena. La Madonna nella prima raffigurazione aveva nella mano sinistra uno scettro e sulla destra, invece del bambino, un globo (simbolo di potere generalmente riferito ad uomini). Grazie ai restauri si è potuto appurare che questa primitiva e audace versione venne cancellata dal Lorenzetti e sostituita dall'attuale, molto più tradizionale. Sulla stessa parete, in basso, si trova un affresco raffigurazione l'Annunciazione con al centro la finestra (vera) della cappella usata dal Lorenzetti quale elemento della raffigurazione. Nella parete sinistra, in alto affresco con Galgano circondato da Santi e Angeli offre un modello della roccia dov'è infissa la spada e nella parte inferiore Veduta di città con figure alate. Nella parete di destra, in altro sinopia di Santi e Angeli (l'affresco è andato parzialmente perduto) e nella volta tondi con raffiguranti dei Profeti.

ABBAZIE EUROPEE SIMILI

MELROSE ABBEY

Melrose Abbey venne fondata nel 1131 da David I, signore di Scozia, per l'ordine dei monaci cistercensi. A loro appartenne per oltre 450 anni fino a quando venne abbandonata e , nel 1800, riutilizzata come chiesa parrocchiale. La maggior parte dell'edificio è stato distrutto nel tempo ma ancora oggi sono visibili il presbiterio, una parte della navata e il transetto. L'esterno è adornato con delle affascinanti decorazioni come demoni ed altre creature fantastiche.


Immagine presa da google

JEDBURGH ABBEY

L’abbazia era già utilizzata come luogo religioso prima dell’arrivo dei monaci Augustiniani nel 1138. David I, il sovrano scozzese che la fece costruire,7 voleva che l’abbazia mostrasse il suo potere agli Inglesi, con cui la struttura confinava. La costruzione di questo enorme progetto durò per più di 70 anni, nei quali la struttura subì dei cambiamenti da Romanica a Gotica.
La costruzione iniziò dall’estremità est e qui troviamo grandi pilastri rotondi ed archi a tutto sesto tipici dell’architettura Romanica. In contrasto, la navata, che fu iniziata nel 1180, presenta forme più delicate proprie dell’architettura Gotica, come gli archi a sesto acuto e la magnifica facciata occidentale. Nell’abbazia sono in mostra degli artefatti del 700, tra cui un pettine da barba, probabilmente di un guerriero vichingo,intagliato da un dente di tricheco


Immagine presa da google

KELSO ABBEY

Come la simile Melrose Abbey, anche Kelso Abbey venne fondata dal re di Scozia David I nel 1113 e venne donata all'ordine dei monaci benedettini.La chiesa dell’abbazia è uno degli esemplari di chiesa romanica più spettacolari. Oggi rimane una parte della navata, il transetto occidentale e il porticato.

TINTERN ABBEY

L’abbazia di Tintern venne fondata da Walter de Clare, nel 1131. Era il secondo monastero cistercense fondato in Inghilterra e il primo nel Galles. La chiesa originale doveva essere di dimensioni minori e più a nord dell’attuale edificio, che ha inglobato dei muri della vecchia struttura. La pianta è circolare e presenta una navata principale, con due cappelle alle estremità del transetto

HORE ABBEY

Originariamente fondata dall’ordine dei benedettini nel 1266, l’abbazia di Hore venne donata ai monaci cistercensi di Mellifont Abbey nel 1262 da David McCarvill, arcivescovo della contea di Cashel.La maggior parte dell’abbazia venne costruita nel tredicesimo secolo, successivamente subì molte modifiche nel quindicisemo secolo, quando venne aggiuta la torre al centro del transetto.


KELSO ABBEY
Immagine presa da google

TINTERN ABBEY
Immagine di Mark Fowler presa da wikipedia

HORE ABBEY
Immagine di Hajotthu presa da wikipedia

Questa pagina è una rielaborazione dei lavori degli studenti



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