STORIA DEL LIBRO

Etimologia

La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia"

Storia del libro

La storia del libro segue una serie di innovazioni tecnologiche che hanno migliorato la qualità di conservazione del testo e l'accesso alle informazioni, la portabilità e il costo di produzione. Dall'invenzione nel 1456 della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, per più di quattro secoli l'unico vero medium di massa è stata la «parola stampata».
La scrittura è la condizione per l'esistenza del testo e del libro. Questa ha cominciato a svilupparsi tra il VII e il IV millennio a.C. in forma di simboli mnemonici diventati poi un sistema di ideogrammi e pittogrammi.

Antichità

Quando i sistemi di scrittura furono inventati furono utilizzati quei materiali che permettevano la registrazione di informazioni sotto forma scritta: pietra, argilla, corteccia d'albero...
Lo studio di queste iscrizioni è conosciuto come epigrafia. La scrittura alfabetica emerse in Egitto circa 5.000 anni fa.
Gli antichi Egizi erano soliti scrivere scrivere sul papiro, una pianta coltivata lungo il fiume Nilo. Inizialmente i termini non erano separati l'uno dall'altro e non c'era punteggiatura.
I testi venivano scritti da destra a sinistra, da sinistra a destra, e anche in modo che le linee alternate si leggessero in direzioni opposte.

Tavolette

Una tavoletta può esser definita come un mezzo fisicamente robusto adatto al trasporto e alla scrittura. Le tavolette di argilla furono dei pezzi di argilla secca appiattiti e facili da trasportare, con iscrizioni fatte per mezzo di uno stilo inumidito per consentire impronte scritte.
Furono infatti usate come mezzo di scrittura, specialmente per il cuneiforme, durante tutta l'Età del Bronzo e fino alla metà dell'Età del Ferro.
Le tavolette di cera erano assicelle di legno ricoperte da uno strato abbastanza spesso di cera che veniva incisa da uno stilo.
Servivano da materiale normale di scrittura nelle scuole, in contabilità, e per prendere appunti. Avevano il vantaggio di essere riutilizzabili: la cera poteva essere fusa e riformare una "pagina bianca".
L'usanza di legare insieme diverse tavolette di cera è un possibile metodo precursore dei libri moderni.

Papiro e Pergamena

Il papiro, fatto di materiale spesso simile alla carta che si ottiene tessendo insieme gli steli della pianta di papiro, veniva utilizzato in Egitto per scrivere, forse già durante la Prima dinastia egizia (circa 2400 a.C.).
I fogli di papiro venivano incollati insieme a formare un rotolo (scrollo). Erano utilizzate anche le cortecce di albero e altri materiali simili.
Secondo Erodoto, un antico storico greco, i Fenici portarono in Grecia la scrittura ed il papiro verso il X secolo o il IX secolo a.C.
La parola greca per papiro come materiale di scrittura (biblion) e libro (biblos) proviene dal porto fenicio di Biblo, da dove si esportava il papiro verso la Grecia.
Dal greco deriva anche la parola tomo, che in origine significava una fetta o un pezzo, e gradualmente cominciò a indicare "un rotolo di papiro".

Manoscritto

La caduta dell'Impero romano nel V secolo d.C., vide il declino della cultura della Roma antica.
Il papiro divenne difficile da reperire a causa della mancanza di contatti con l'Antico Egitto e la pergamena, che era stata usata da secoli, divenne il materiale di scrittura principale.
I monasteri continuarono la tradizione scrittura latina dell'Impero romano d'Occidente.
Prima dell'invenzione e adozione del torchio calcografico, quasi tutti i libri venivano copiati a mano, il che rendeva i libri costosi e relativamente rari.
Con il IX secolo, le più grandi collezioni contenevano circa 500 volumi e per la fine del Medioevo, la biblioteca papale di Avignone e la biblioteca di Parigi della Sorbona possedevano soltanto 2.000 volumi circa.
Lo scriptorium del monastero era di solito collocato presso la Sala capitolare. La luce artificiale era proibita per paura che potesse danneggiare i manoscritti.
Il processo della produzione di un libro era lungo e laborioso: la pergamena doveva essere preparata, poi le pagine libere venivano pianificate e rigate con uno strumento appuntito o un piombo, dopo di che il testo era scritto dallo scriba, che di solito lasciava aree vuote a scopo illustrativo e rubricativo.
Infine, il libro veniva rilegato dal rilegatore.
I monaci irlandesi introdussero la spaziatura tra le parole nel VII secolo. Ciò agevolò la lettura, in quanto questi monaci tendevano ad essere meno familiari con il latino.
Tuttavia, l'uso di spazi tra le parole non divenne comune prima del XII secolo.
Per le pagine, i primi libri usavano pergamena e pelle di vitello. Le copertine erano fatte di legno e ricoperte di cuoio.
Dapprima, i libri erano copiati prevalentemente nei monasteri, uno alla volta.
Con l'apparire delle università nel XIII secolo, la cultura del manoscritto di quell'epoca portò ad un aumento della richiesta di libri e si sviluppò quindi un nuovo sistema per la loro copiatura.
I libri furono divisi in fogli non legati, che furono distribuiti a differenti copisti e di conseguenza la velocità di produzione libraria aumentò notevolmente.

Età moderna e contemporanea

Le macchine da stampa a vapore diventarono popolari nel XIX secolo.
Queste macchine potevano stampare 1.100 fogli l'ora, ma i tipografi erano in grado di impostare solo 2.000 lettere l'ora.
Le macchine tipografiche monotipo e linotipo furono introdotte verso la fine del XIX secolo.
Potevano impostare più di 6.000 lettere l'ora e una riga completa di caratteri in maniera immediata.
I secoli successivi al XV videro quindi un graduale sviluppo e miglioramento sia della stampa, sia delle condizioni di libertà di stampa.
A metà del XX secolo, la produzione libraria europea era salita a oltre 200.000 titoli all'anno.
Nella seconda metà del XX secolo la tecnologia informatica ha reso possibile la diffusione di libri in formato elettronico, poi chiamati eBook o e-book (da electronic book).
Nel 1971 nasce il Progetto Gutenberg, lanciato da Michael S. Hart, la prima biblioteca di versioni elettroniche liberamente riproducibili di libri stampati.
L'uso degli eBook al posto dei libri stampati si è tuttavia diffuso solo all'inizio del XXI secolo, con la diffusione di appositi lettori e di altri dispositivi informatici mobili.